L'apologo di Menenio Agrippa
... nel tempo in cui nell'uomo non regnava come ora una perfetta armonia fra tutte le parti, ma ogni membro aveva un suo particolare modo di pensare, un suo particolare modo di esprimersi, si sdegnarono le altre parti che tutto cio' ch'esse si procuravano con la loro attivita', con la loro fatica, con la loro funzione andasse a vantaggio del ventre, mentre questo se ne stava tranquillo nel mezzo, e ad altro non pensava che a godersi i piaceri che gli venivano offerti.
Fecero dunque una congiura, e convennero che le mani non portassero piu' cibo alla bocca, che la bocca rifiutasse quello che le veniva offerto, che i denti non masticassero quello che ricevevano. La conseguenza di questa ribellione fu che, mentre si proponevano di domare il ventre con la fame, non soltanto questo, ma insieme con esso anche le membra e tutto il corpo si ridussero a un estremo esaurimento.
Risulto' quindi evidente che anche il ventre non se ne stava in ozio, ma aveva una sua funzione, e che non era nutrito piu' di quanto non nutrisse restituendo a tutte le parti del corpo, equamente distribuito per le vene, questo sangue cui dobbiamo la vita e le forze e che si forma con la digestione del cibo...
Fecero dunque una congiura, e convennero che le mani non portassero piu' cibo alla bocca, che la bocca rifiutasse quello che le veniva offerto, che i denti non masticassero quello che ricevevano. La conseguenza di questa ribellione fu che, mentre si proponevano di domare il ventre con la fame, non soltanto questo, ma insieme con esso anche le membra e tutto il corpo si ridussero a un estremo esaurimento.
Risulto' quindi evidente che anche il ventre non se ne stava in ozio, ma aveva una sua funzione, e che non era nutrito piu' di quanto non nutrisse restituendo a tutte le parti del corpo, equamente distribuito per le vene, questo sangue cui dobbiamo la vita e le forze e che si forma con la digestione del cibo...
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