Universita', il ministro all'attacco. "Ai vertici c'e' un discreto bordello"
20 settembre 2006 - repubblica.it
Mussi annuncia una riforma radicale entro il prossimo anno
Obiettivi sono governance degli atenei e contratti dei docenti
Lotta contro il precariato e le basse retribuzioni dei ricercatori. Per la Finanziaria la sua richiesta sara' 700-900 milioni di euro
Con quest'anno, ma magari il prossimo, ci sara' un intervento sui vertici degli atenei. Il ministro dell'Universita' Fabio Mussi, parlando alla platea di Confindustria per la giornata della ricerca, annuncia che provera' "a introdurre una riforma sulla governance dell'universita', perche' ora e' un discreto bordello". A questa ipotesi, poi, vorrebbe collegare la contrattualizzazione dei docenti universitari. "Non e' sensato che un parlamentare come me guadagni come cinque dirigenti di istituti di ricerca messi insieme".
Ragione di quest'intervento, aggiunge Mussi, e' che se si deve valutare il merito, bisogna farlo a 360 gradi. Perche' non e' possibile che chi non e' controllato controlli il merito di altri. Insomma, dice, "la catena del merito deve arrivare in tutti i settori", incluso quello privato. Mussi osserva poi che i ricercatori italiani "non sono retribuiti e motivati adeguatamente", sebbene siano al terzo posto per pubblicazioni scientifiche dopo Stati Uniti e Gran Bretagna.
"Sono molto produttivi - continua il ministro - ma vivono spesso in condizioni di precarieta' persistente ed e' intollerabile che il loro lavoro sia precario e malpagato fino alla pensione". Qui Mussi diventa durissimo: "E' intollerabile che un giovane che si consuma le scarpe in qualche ufficio politico guadagni subito di piu' di un giovane ricercatore che ha studiato per anni". E' di fondamentale importanza quindi "aprire le porte ai giovani con retribuzioni adeguate"; e in questo senso auspica "un ricambio generazionale nelle universita'".
Dopo un'indagine sul mondo universitario, spiega il ministro, "ho trovato lauree facili, universita' che non sono tali, 14 atenei in piu', proliferazioni indecorose di sedi e di corsi, 12 universita' telematiche gia' riconosciute e altre cinque pronte a esserlo". Ma l'universita', ha sottolineato Mussi, "non e' un computer e mi sono ritrovato a stralciare un sacco di roba".
Per la Finanziaria il ministro ha annunciato che chiedera' circa 700-900 milioni. La richiesta complessiva di fondi finalizzati a ricerca e sviluppo, compreso il piano Bersani per l'innovazione, sara' pari allo 0,1% del Pil. "Naturalmente - ha affermato il ministro - c'e' un problema di conti pubblici molto acuto. Tra me e Bersani, comunque, il complesso dei nuovi investimenti varra' circa un miliardo e mezzo di euro aggiuntivi. Spero che ci sia tutto, o almeno una parte significativa".
Mussi annuncia una riforma radicale entro il prossimo anno
Obiettivi sono governance degli atenei e contratti dei docenti
Lotta contro il precariato e le basse retribuzioni dei ricercatori. Per la Finanziaria la sua richiesta sara' 700-900 milioni di euro
Con quest'anno, ma magari il prossimo, ci sara' un intervento sui vertici degli atenei. Il ministro dell'Universita' Fabio Mussi, parlando alla platea di Confindustria per la giornata della ricerca, annuncia che provera' "a introdurre una riforma sulla governance dell'universita', perche' ora e' un discreto bordello". A questa ipotesi, poi, vorrebbe collegare la contrattualizzazione dei docenti universitari. "Non e' sensato che un parlamentare come me guadagni come cinque dirigenti di istituti di ricerca messi insieme".
Ragione di quest'intervento, aggiunge Mussi, e' che se si deve valutare il merito, bisogna farlo a 360 gradi. Perche' non e' possibile che chi non e' controllato controlli il merito di altri. Insomma, dice, "la catena del merito deve arrivare in tutti i settori", incluso quello privato. Mussi osserva poi che i ricercatori italiani "non sono retribuiti e motivati adeguatamente", sebbene siano al terzo posto per pubblicazioni scientifiche dopo Stati Uniti e Gran Bretagna.
"Sono molto produttivi - continua il ministro - ma vivono spesso in condizioni di precarieta' persistente ed e' intollerabile che il loro lavoro sia precario e malpagato fino alla pensione". Qui Mussi diventa durissimo: "E' intollerabile che un giovane che si consuma le scarpe in qualche ufficio politico guadagni subito di piu' di un giovane ricercatore che ha studiato per anni". E' di fondamentale importanza quindi "aprire le porte ai giovani con retribuzioni adeguate"; e in questo senso auspica "un ricambio generazionale nelle universita'".
Dopo un'indagine sul mondo universitario, spiega il ministro, "ho trovato lauree facili, universita' che non sono tali, 14 atenei in piu', proliferazioni indecorose di sedi e di corsi, 12 universita' telematiche gia' riconosciute e altre cinque pronte a esserlo". Ma l'universita', ha sottolineato Mussi, "non e' un computer e mi sono ritrovato a stralciare un sacco di roba".
Per la Finanziaria il ministro ha annunciato che chiedera' circa 700-900 milioni. La richiesta complessiva di fondi finalizzati a ricerca e sviluppo, compreso il piano Bersani per l'innovazione, sara' pari allo 0,1% del Pil. "Naturalmente - ha affermato il ministro - c'e' un problema di conti pubblici molto acuto. Tra me e Bersani, comunque, il complesso dei nuovi investimenti varra' circa un miliardo e mezzo di euro aggiuntivi. Spero che ci sia tutto, o almeno una parte significativa".
Etichette: politica universitaria
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